
Paesaggio marino
Gustave Courbet, 1865, olio su tela, Norton Simon Museum, Pasadena, CA, US

Come se il mare separandosi
svelasse un altro mare,
questo un altro, ed i tre
solo il presagio fossero
d’un infinito di mari
non visitati da rive –
il mare stesso al mare fosse riva-
questo è l’eternità.
Emily Dickinson, Come se il mare separandosi svelasse un altro mare (1863)
Nel 1882, Castagnary, personaggio attivo nel campo della politica e dell’arte nella Francia del XIX secolo, scrive: “Prima di Courbet, i pittori di marina si concentravano su navi e imbarcazioni; non avevano a che fare prettamente con il mare e il cielo”. Analizzando i paesaggi marini del pittore, invece, Hélène Toussaint, artista contemporanea e autrice di “Le dossier de L'Atelier de Courbet”, fa notare che “i suoi quadri hanno introdotto un’innovazione reale; di appartenenza, entro la storia della pittura, al futuro piuttosto che al passato”. Courbet, come si osserva nella tela qui presentata, va oltre pittoresco, non mostrando un luogo particolare, facile da riconoscere: questo perché, per lui, il luogo in sé non è poi così importante, almeno non quanto gli effetti pittorici che si vogliono conseguire. L’artista si sottrae alla mera rappresentazione della realtà per dare vita ad uno spazio irreale ma comunque verosimile. La resa di una dimensione che appare come quasi onirica è ottenuta mediante l’utilizzo di diversi artifici tecnici, tra cui l’uso di spatola, stracci, coltelli, fino alle dita delle mani. Le immagini delle Marine di Courbet sono accomunate da una tendenza a trascendere la realtà per fornire una rappresentazione archetipica del mare, tant’è che nessun indizio è dato sulla spiaggia o sul porto dipinto. I paesaggi sono vuoti, non c’è un tentativo di riproduzione della vita sociale che anima le zone raffigurate dall’artista. Il quadro qui sopra mostra un predominare del cielo rispetto al mare; le due dimensioni, per quanto contrapposte rispetto all’utilizzo che Courbet fa dei colori, toni scuri per la parte inferiore della tela, chiari e delicati per la parte superiore, non risultano essere in conflitto ma si confondo l’una con l’altra. Le opere di Courbet che hanno come soggetto il mare potrebbero essere viste come in competizione con la nascente ma sempre più diffusa arte fotografica, anch’essa molto interessata ai paesaggi marini. Le Marine di Courbet mostrano “un occhio di straordinaria profondità” (Castagnary): il pittore ha ideato un nuovo soggetto, dove l’osservazione attenta della realtà trascendente è ottenuta con grande abilità e vasta conoscenza della rappresentazione pittorica tradizionale. Courbet ha saputo comporre convincenti immagini di paesaggi irreali, rendendo visivamente tangibili i grandi temi dell’infinito e dell’eterno.