
Cannon Rock
Wislow Homer, 1895, olio su tela, MET, New York

Sono i gabbiani, amore.
I lenti, alti gabbiani.
Il mare d’inverno. L’acqua grigia
macchia fredda gli scogli.
Le tue gambe, le tue dolci gambe,
commuovono le onde.
Un cielo sporco si rovescia
sul mare. Il vento cancella
il profilo dei crinali
di sabbia. Le noiose
pozze di sale di freddo
copiano la tua luce e la tua ombra.
Qualcosa grida, lassù,
ma tu non ascolti, assorta.
Sono i gabbiani, amore.
I lenti, alti gabbiani.
Ángel González, Sono i gabbiani, amore (da Aspro mondo, 1956)
Gli ultimi 25 anni della sua esistenza, Wislow Homer li ha trascorsi a Prout Neck (Maine), una località che sorge lungo un tratto di costa piuttosto aspro che si affaccia sull’Oceano Atlantico, circa venti miglia più a sud di Portland. Durante la sua permanenza in questi luoghi, l’artista ha realizzato una serie di paesaggi che esprimono il suo incanto verso la forza della natura. Tra questa tele compare anche Cannon Rock che deve il proprio nome al fatto che la scogliera, presentata così come l’osservatore la vede, assume la forma di un cannone, specie se ci si focalizza sullo sperone di roccia che compare sul lato destro. Ovviamente, il rumore della risacca e del vento che spirava hanno avuto un ruolo chiave nel supportare la visione del pittore. L’impostazione del quadro è molto semplice, basata su un gioco di contrapposizioni tra il mare e le rocce, in perenne conflitto sotto un cielo plumbeo: agli attacchi dell’acqua, rispondono i colpi di cannone degli scogli. Homer utilizza colori freddi, che evocano un’atmosfera cupa e tetra, a tratti malinconica; per quanto abbia viaggiato in Francia ed abbia conosciuto sicuramente l’impressionismo, l’esito di questi suoi dipinti è molto realista, tant’è che a tratti ricordano un po’ quelli di Gustave Courbet.