
RENÉ MAGRITTE

Meditazione, René Magritte, 1937
e “Le fantasticherie del passeggiatore solitario”. Dopo gli studi classici, Magritte volge i suoi interessi alla pittura: nel 1916 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bruxelles, dove inizia ad interessarsi alle ricerche futuriste, conosciute attraverso Pierre Floquet. Nel 1919, presso la Galerie Giroux, Magritte espone "Trois Femmes", la sua prima tela. Nel 1922 sposa Georgette Berger, conosciuta dall'età di quindici anni, e nel frattempo inizia a lavorare come grafico,
principalmente occupandosi del design di carta da parati. Come pittore inizia a muoversi nell’ambito delle avanguardie storiche, facendo proprie le esperienze del cubismo e del futurismo. Secondo quanto affermato dallo stesso Magritte, la svolta surrealista avviene con la scoperta dell'opera di Giorgio De Chirico e dalla visione di un suo quadro ,"Canto d'amore", dove, sul lato di un edificio, compaiono l’enorme testa di una statua greca ed un gigantesco guanto di lattice. Al 1925 risale l’adesione dell’artista al collettivo surrealista di Bruxelles, composto da Camille Goemans, Marcel Lecomte e Paul Nougé; in questi anni Magritte dipinge "Le Jockey perdu", primo quadro surrealista, lavorando, a contempo, anche per la pubblicità. Un anno dopo entra in contatto con André Breton, leader del movimento surrealista, mentre nel 1927 si tiene la sua prima mostra personale, presso la galleria "Le Centaure" di Bruxelles. Successivamente, nel 1928, l’artista si trasferisce con la moglie a Perreux-sur-Marne, nei pressi di Parigi, ma nel 1940, per timore dell'occupazione tedesca, si spostano nel sud della Francia, a Carcassonne. In questi anni Magritte sperimenta un nuovo stile pittorico, detto “alla Renoir” o “solare”, che porta avanti fino al 1947, quando dà vita al periodo “vache”, parodia del fauvismo. Nel 1966, un ultimo, lungo viaggio vede Magritte spostarsi fra Cannes, Montecatini, Milano e Verona, dove, in una fonderia, prepara della cera che dovrebbe essere utilizzata per otto sculture che però non vedranno mai la luce. René Magritte muore, infatti, nell’agosto del 1967 a Bruxelles, dopo aver trascorso un breve periodo in ospedale.
René François Ghislain Magritte nasce a Lessines, in Belgio, nel novembre 1898. Il padre è un mercante e così spesso la famiglia è costretta a trasferirsi: nel 1910 sono a Châtelet. Qui, a tredici anni, Magritte viene travolto da un trauma che lo segna a vita: assiste al recupero dal fiume Sambre del cadavere della madre, morta suicida e trovata con una camicia da notte avvolta intorno alla testa. La famiglia, travolta dal dolore, si trasferisce nuovamente, a Charleroi, per cercare di dimenticare la tragedia che comunque emergerà in diverse tele dell’artista come “L'histoire centrale”, “Les amants”
