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JOAQUIN SOROLLA

Orsetti gommosi

Il pescatore, Joaquin Sorolla, 1904

L’uomo percepisce subito le doti artistiche di Sorolla e così gli offre un lavoro nel proprio laboratorio e gli consente di dipingere nella soffitta del suo studio. Questa esperienza è fondamentale per il pittore perché gli permette di iniziare a studiare la luce, tema fondamentale della sua futura produzione artistica. A casa di Garcia conosce Clotilde, la sua terzogenita, di cui si innamora e che sposa alcuni anni dopo. Mentre studia, espone e si confronta con il mondo dei concorsi a premi, soprattutto cittadini, provinciali e regionali.

Nel 1881 Sorolla partecipa ad una mostra a Madrid dove apprende, visitando El Prado, nuove tecniche pittoriche che lo segnano profondamente. Nel 1884 vince un concorso che gli permette, grazie ad una borsa di studio, di trasferirsi a Roma. Proprio nella capitale italiana conosce Pedro Gil Moreno, uomo eclettico e dalle vaste possibilità economiche che si diletta a dipingere. Quest’ultimo consiglia a Sorolla di visitare Parigi, città dove l’artista capisce che i suoi temi sono diversi dalle esigenze estetiche dell'epoca e che la sua pittura è necessariamente legata ad una realizzazione "en plein air" e non in studio. Nel 1808 sposa Clotilde che diviene madre dei suoi futuri figli, ma anche modella, musa e organizzatrice pratica della sua vita. Sorolla è un uomo per cui la pittura è come il respiro: essenziale, necessaria e obbligatoriamente costante. Grazie quindi al sostegno della moglie, si butta a capofitto nella pittura, partecipando ai principali concorsi nazionali e internazionali. In questo periodo Joaquín incontra due pittori molto utili alla sua maturità di artista: José Jiménez Aranda e Aureliano de Beruete. Il primo gli consiglia di focalizzarsi sull’aneddotica popolare, dedicandosi ai dettagli e lavorando su pennellate più misurate, mentre il secondo gli permette di entrare nell'alta società, procurandogli molte richieste per ritratti di membri di famiglie facoltose e nobili, lavori che gli permettono di risolvere diversi problemi economici. Dal 1890 al 1901, Sorolla partecipa ad una serie di concorsi che lo fanno conoscere ad un pubblico più ampio. I temi ricorrenti della sua pittura sono la spiaggia, il mare, i giardini, la sua famiglia e temi popolari come la pesca, il lavoro manuale e la ritrattistica. I premi che vince richiamano, finalmente, l'attenzione dei collezionisti su Sorolla e la sua carriera raggiunge l'apice. Tuttavia, proprio questo successo gli permette di capire che è distante da ciò che realmente vuole dipingere: negli anni successivi la sua pittura cambia, avvicinandosi a quella di Velasquez, da lui considerato il più grande pittore di tutti i tempi. Raggiunge così la maturità e, sentendosi realizzato, dichiara che per anni ha cercato un ideale di pittura che ha trovato solo adesso, liberato dagli obblighi di uno stile convenzionale. Sorolla allestisce mostre personali in Europa e in America e molti pittori studiano la sua tecnica; nella personale di Parigi del 1906 ottiene la consacrazione definitiva. Nel 1908 espone a Londra e riceve la proposta di esporre anche a New York per la Hispanic Society: Sorolla, libero da schemi, realizza una grande quantità di quadri, soprattutto legati la tema del mare, dando vita al ciclo decorativo "Visione della Spagna", un lavoro monumentale che lo tiene occupato dal 1912 al 1920. Tuttavia, Sorolla in questo periodo non riesce a controllare il suo stato emotivo quando dipinge e, non essendo più un ragazzo, il suo fisico non riesce a reggere i ritmi che l'attività pittorica impone. I medici gli consigliano di riposarsi per un po' di tempo ma l’artista continua a dipingere fino al giugno del 1920 quando, lavorando su un ritratto, viene colpito da un ictus. La sua carriera si interrompe e il dolore di Sorolla per il fatto di non poter più dipingere è immenso. Muore nell’agosto del 1923, circondato dall'amore di Clotilde, sempre al suo fianco.

Joaquín Sorolla nasce a Valencia, nel febbraio del 1863, da una famiglia di umili origini. A due anni perde i genitori e viene adottato dagli zii, i quali, malgrado dispongano di pochi mezzi, assecondano le sue attitudini per il disegno, facendolo partecipare, mentre lavora nella bottega di famiglia, a corsi serali di in una scuola professionale per artigiani. A 15 anni si iscrive all'Accademia di Belle Arti di San Carlo, sempre a Valencia, dove conosce il padre di un compagno di classe, Antonio Garcia, proprietario di un laboratorio fotografico.

Barca su un lago

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