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GUSTAVE COURBET

Orsetti gommosi

L'onda, Gustave Courbet, 1869

Tale convinzione è rafforzata da un viaggio compiuto nel 1847 nei Paesi Bassi, dove entra in contatto con Hals e con Rembrandt. Nel 1848 Courbet assiste al funerale di un prozio che lo porta a realizzare la tela "Funerale a Ornans", capolavoro di stile realista, dove i modelli utilizzati dall’artista sono proprio le persone presenti alla cerimonia. Il dipinto dà vita a un dibattito molto vivace, sia tra i critici, che nel pubblico, anche perché ha dimensioni imponenti (3,1x6,6m),

fino a quel momento riservate unicamente a soggetti religiosi o appartenenti a famiglie reali. La critica, quindi, inizia ad acclamare il pittore di Ornans, che è ben consapevole dei cambiamenti che sta apportando al mondo dell'arte. Mentre il pubblico si avvicina sempre di più al suo approccio realistico, che contribuisce al progressivo decadimento del romanticismo, Courbet si dedica a "Dopocena ad Ornans", grazie al quale riceve una medaglia dal Salon di Parigi, Salon che qualche tempo prima aveva rifiutato due suoi autoritratti. Negli anni successivi le sue tele si focalizzano su persone comuni, così come si può riscontrare nell’opera "Le bagnanti", ma nel frattempo, oltre a dedicarsi all'arte, Courbet si avvicina anche alla politica, accogliendo l'ideologia anarchica e diffondendo ideali socialisti e democratici anche sfruttando la propria fama. Nel 1855 Courbet espone al pubblico "L'atelier del pittore", opera monumentale che allegorizza la sua esistenza di artista e che vede raffigurato anche Charles Baudelaire. Nella seconda metà degli anni Sessanta, l’artista si dedica a soggetti di natura erotica e così, nel 1866, vede la luce il celeberrimo "L'origine del mondo", tela che non potendo essere esposta in pubblico in assenza di autorizzazioni specifiche, contribuisce a incrementare la popolarità di Courbet che, nell’aprile del 1870, fonda la Federazione degli Artisti, collettivo a cui aderiscono Honoré Daumier, André Gill, Jules Dalou, Jean-Baptiste Camille Corot, Edouard Manet e Eugène Pottier. Successivamente Courbet rifiuta l'onorificenza della Legion d'Onore che gli è stata conferita da Napoleone III e, anche per questo motivo, diventa paladino degli oppositori del regime napoleonico. Così, nel 1871, durante il periodo della Comune di Parigi al governo, Courbet è scelto come colui da porre alla guida dei musei della capitale francese, che devono fare i conti con i tentativi di saccheggio del popolo in rivolta. Nel settembre dello stesso anno, il pittore viene condannato a sei mesi di prigione dalla corte marziale di Versailles, poiché ritenuto responsabile della distruzione della Colonna della Grande Armée di Place Vendome. Gustave Courbet muore nel dicembre del 1877 a La Tour-de-Peilz, in Svizzera, a causa delle conseguenze della cirrosi epatica di cui soffre a causa della sua propensione al bere.

Jean Désiré Gustave Courbet nasce nel giugno del 1819 a Ornans, in Francia, in una famiglia di agricoltori. Spinto dai genitori a studiare legge, nel 1839 si trasferisce a Parigi, dove si dedica alla pittura e allo studio delle opere degli artisti francesi, spagnoli e fiamminghi. In questi anni realizza "Odalisca", tela che trae ispirazione dalle opere di Victor Hugo, e dà vita ad un’illustrazione per "Lélia", romanzo di George Sand. Ben presto, però, Courbet abbandona le fonti di ispirazione letteraria per concentrarsi sulla vita reale.

Barca su un lago

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